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La lumaca e il rosaio
Grimm Märchen

La lumaca e il rosaio - Fiaba di Hans Christian Andersen

Tempo di lettura per bambini: 6 min

Tutt’intorno al giardino c’era una siepe di noccioli e poco più fuori si trovavano prati e campi con mucche e pecore, ma in mezzo al giardino c’era un rosaio in fiore sotto il quale si trovava una lumaca che poteva dire di avere davvero molto nel suo guscio, poiché aveva tutta se stessa. «Aspetta che venga il mio tempo! » diceva «farò qualcosa di più che non mettere rose o portare noci o dare latte come fanno le mucche e le pecore! »

«Mi aspetto proprio molto da lei! » rispose il rosaio. «Posso chiederle quando sarà? »

«Mi dia tempo» ribatté la lumaca. «Lei ha troppa fretta! e non si gusta l’attesa. »

L’anno dopo la lumaca si trovava quasi nello stesso posto, al sole sotto il rosaio. Questo aveva messo le gemme e gettava rose sempre fresche, sempre nuove. La lumaca spuntò fuori, allungò le corna e si ritirò di nuovo. «Tutto come l’anno scorso: non c’è nessun progresso. Il rosaio continua con le rose e non va oltre! »

Passò l’estate, passò l’autunno, e il rosaio aveva ancora fiori e gemme finché non cadde la neve; il tempo poi divenne brutto e il rosaio si piegò verso terra. Anche la lumaca si rannicchiò nella terra. Cominciò un nuovo anno e le rose spuntarono, anche la lumaca uscì. «Ecco, ora lei è un vecchio fusto di rose» disse. «Deve cercare di uscire un po‘. Ha dato al mondo tutto quel che aveva in sé: si tratta di sapere se questo ha significato qualcosa. Io non ho avuto tempo di pensarci, ma è chiaro che lei non ha fatto il minimo sforzo per svilupparsi interiormente: altrimenti da lei sarebbe uscito qualcos’altro. Si può giustificare? Tra poco resterà solo il suo fusto; capisce quello che dico? »

«Lei mi spaventa» rispose il rosaio. «Non ci avevo mai pensato. »

«No, non si è certo mai preso la briga di pensare! Ha mai cercato di capire perché fioriva, e come faceva a fiorire? perché in un modo e non in un altro? »

«No» riconobbe il rosaio «fiorivo pieno di gioia perché non potevo fare altro: il sole era così caldo, l’aria così fresca! Bevevo la chiara rugiada e la pioggia violenta, respiravo, vivevo! Veniva dalla terra un forza, veniva dall’alto una forza, provavo una felicità sempre nuova, grande, e per questo dovevo fiorire. Quella era la mia vita, non potevo fare altro! »

«Lei ha condotto una vita molto comoda! » disse la lumaca. «Naturalmente! Mi è stato dato tutto! » assentì il rosaio. «Ma a lei è stato dato ancora di più! Lei è una di quelle nature pensanti e riflessive, una di quelle molto dotate, che stupiranno il mondo. »

«Non ne ho la minima intenzione! » rispose la lumaca. «Il mondo non mi interessa. Che cosa ho da guadagnare dal mondo? Ho già tutta me stessa, è più che abbastanza. »

«Ma noi tutti, sulla terra, non dovremmo dare la parte migliore di noi agli altri? Portare quello che possiamo? Be‘, io ho solo portato rose! Ma lei, lei che ha ricevuto tanto, che cosa ha dato al mondo? Che cosa dà? »

«Cosa ho dato? Cosa do? Io ci sputo sopra! Non vale niente non mi interessa! Lei butti rose, non può fare altro! Lasci che il nocciolo abbia le noci e le mucche e le pecore diano il latte. Loro hanno tutto il loro pubblico, io ho il mio pubblico in me stessa! Io entro in me stessa e lì rimango, e il mondo non mi interessa. »

E così la lumaca rientrò nella sua casa e si chiuse dentro. «Che tristezza! » disse il rosaio. «Io con tutta la mia buona volontà non sono capace di chiudermi dentro, devo sempre fiorire, fiorire con le mie rose. Le foglie cadono, volano via col vento! Eppure una delle rose è stata messa nel libro di preghiere di una madre, un’altra ha trovato posto sul petto di una graziosa fanciulla, un’altra ancora è stata baciata dalla bocca di un bambino con tanta dolcezza. Questo mi ha fatto molto bene, è stato come una benedizione. Questi sono i miei ricordi, la mia vita! »

E il rosaio fiorì, fiorì con innocenza; la lumaca invece poltriva nella sua casa, il mondo non le interessava. Passarono gli anni. La lumaca divenne terra nella terra, anche il rosaio divenne terra nella terra; anche la rosa-ricordo del libro di preghiere era diventata aria, ma nel giardino fiorivano nuovi rosai, crescevano nuove lumache, che si richiudevano nelle loro case e sputavano: il mondo non le interessava. Dobbiamo rileggere la storia dall’inizio? Non cambia comunque.

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Contesto

Interpretazioni

„La lumaca e il rosaio“ di Hans Christian Andersen è una fiaba che esplora i temi dell’autosufficienza, del significato della vita e dell’interazione tra gli esseri viventi. La storia si svolge in un giardino, dove un rosaio fiorisce rigogliosamente ogni anno, accanto a una lumaca che vive rifugiata nel suo guscio.

Il rosaio rappresenta la bellezza naturale e l’atto di dare al mondo senza aspettative: fiorisce perché non può fare altro e trova gioia nel dare le sue rose, che finiscono per avere significati speciali per le persone. Le rose diventano simboli di ricordi, gioia e bellezza condivisa. La discussione tra il rosaio e la lumaca mette in luce due visioni opposte dell’esistenza: il rosaio che trova significato e soddisfazione nell’offrire quello che ha agli altri, e la lumaca che si concentra soltanto su sé stessa, disinteressata ai bisogni o alle aspettative del mondo intorno a lei.

La lumaca simboleggia un individuo egocentrico, orgoglioso della propria capacità di introspezione, ma che alla fine non contribuisce in alcun modo al mondo esterno. Crede di essere superiore e aspetta un tempo in cui dimostrerà il suo valore, ma quel tempo non arriva mai perché lei si rifiuta di partecipare alla vita intorno a sé.

Andersen, attraverso questa storia, sembra suggerire che la bellezza e il valore di una vita stanno nella condivisione e nel contribuire al benessere degli altri, piuttosto che nel chiudersi in se stessi e ignorare il mondo esterno. La fiaba si conclude ricordandoci che, nonostante il passare del tempo e il continuo ciclo della natura, i comportamenti e le attitudini individuali tendono a ripetersi, ma l’opportunità di fare la differenza è sempre presente per chi sceglie di viverla.

„La lumaca e il rosaio“ di Hans Christian Andersen è una fiaba che esplora temi profondi attraverso un racconto semplice e simbolico. Vediamo alcune delle interpretazioni possibili di questa storia:

Il contrasto tra azione e riflessione: La lumaca rappresenta la riflessione e l’introspezione, mentre il rosaio simboleggia l’azione e la manifestazione esteriore. Mentre il rosaio produce continuamente rose, partecipando attivamente al mondo che lo circonda, la lumaca si chiude in sé stessa, dedicandosi a una vita introversa senza contribuire visibilmente al mondo esterno.

Il significato della vita e lo scopo: La storia solleva domande su cosa significhi vivere una vita piena di significato. Il rosaio percepisce il suo valore attraverso l’atto di fiorire e portare gioia agli altri, mentre la lumaca vede valore nella sua autosufficienza e nel suo mondo interiore. Questo pone il lettore di fronte a una riflessione su come trovare equilibrio tra contributo esterno e soddisfazione personale.

La natura dell’eredità e il ciclo della vita: Entrambi i personaggi alla fine diventano „terra nella terra“, rimarcando il ciclo della vita e l’impermanenza. Tuttavia, le azioni del rosaio lasciano un impatto attraverso i ricordi e le esperienze vissute da coloro che hanno goduto delle sue rose, suggerendo che il modo in cui viviamo e le nostre interazioni con gli altri possono lasciare un’eredità duratura.

Critica all’egoismo e all’isolamento: La fiaba può essere letta come una critica all’atteggiamento di indifferenza e isolamento rappresentato dalla lumaca. Essa sottolinea come un’eccessiva introspezione e rifiuto del mondo esterno possa portare a una vita sterile e priva di scopo, mentre un impegno attivo e positivo nel mondo può arricchire la propria esistenza e quella degli altri.

La semplicità e la bellezza dell’esistenza: Il rosaio accetta la sua natura e fiorisce perché è ciò che sa fare, trovando gioia e significato in questo. La fiaba può suggerire che la bellezza e la soddisfazione nella vita derivano dall’abbracciare la propria natura e contribuire positivamente al mondo con ciò che siamo in grado di dare.

In definitiva, „La lumaca e il rosaio“ invita i lettori a riflettere sull’equilibrio tra introspezione e azione, sul significato della vita e su come le nostre scelte influenzano il mondo che ci circonda.


Informazioni per analisi scientifiche

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Valore
TraduzioniDE, EN, DA, ES, FR, IT
Indice di leggibilità di Björnsson30
Flesch-Reading-Ease Indice25.2
Flesch–Kincaid Grade-Level12
Gunning Fog Indice16
Coleman–Liau Indice10.3
SMOG Indice12
Indice di leggibilità automatizzato7
Numero di caratteri341
Numero di lettere266
Numero di frasi4
Conteggio parole60
Parole medie per frase15,00
Parole con più di 6 lettere9
Percentuale di parole lunghe15%
Sillabe totali118
Sillabe medie per parola1,97
Parole con tre sillabe16
Parole di percentuale con tre sillabe26.7%
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