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Cenerentola
Cenerentola Märchen

Cenerentola - Fiaba dei Fratelli Grimm

Tempo di lettura per bambini: 15 min

La moglie di un ricco si ammalò e, quando sentì avvicinarsi la fine, chiamò al capezzale la sua unica figlioletta e le disse: „Sii sempre docile e buona, così il buon Dio ti aiuterà e io ti guarderò dal cielo e ti sarò vicina.“ Poi chiuse gli occhi e morì. La fanciulla andava ogni giorno alla tomba della madre, piangeva ed era sempre docile e buona. La neve ricoprì la tomba di un bianco drappo, e quando il sole l’ebbe tolto, l’uomo prese moglie di nuovo.

La donna aveva due figlie che portò con s‘ in casa, ed esse erano belle e bianche di viso, ma brutte e nere di cuore. Per la figliastra incominciarono tristi giorni. „Che vuole quella buona a nulla in salotto?“ esse dicevano. „Chi mangia il pane deve guadagnarselo: fuori, sguattera!“ Le presero i suoi bei vestiti, le diedero da indossare una vecchia palandrana grigia e la condussero in cucina deridendola. Lì doveva sgobbare per bene: si alzava prima che facesse giorno, portava l’acqua, accendeva il fuoco, cucinava e lavava. Per giunta le sorelle gliene facevano di tutti i colori, la schernivano e le versavano ceci e lenticchie nella cenere, sicché‚ doveva raccoglierli a uno a uno. La sera, quando era stanca, non andava a letto, ma doveva coricarsi nella cenere accanto al focolare. E siccome era sempre sporca e impolverata, la chiamavano Cenerentola.

Un giorno, il padre volle recarsi alla fiera e chiese alle due figliastre che cosa dovesse portare loro. „Bei vestiti,“ disse la prima. „Perle e gemme,“ disse la seconda. „E tu, Cenerentola,“ disse egli, „che cosa vuoi?“ – „Babbo, il primo rametto che vi urta il cappello sulla via del ritorno,“ rispose Cenerentola. Così egli comprò bei vestiti, perle e gemme per le due figliastre; e sulla via del ritorno, mentre cavalcava per un verde boschetto, un ramo di nocciolo lo sfiorò e gli fece cadere il cappello. Allora egli colse il rametto e quando giunse a casa diede alle due figliastre quello che avevano chiesto, e a Cenerentola diede il ramo di nocciolo. Cenerentola lo prese, andò a piantarlo sulla tomba della madre, e pianse tanto che le lacrime l’innaffiarono. Così crebbe e divenne un bell’albero. Cenerentola ci andava tre volte al giorno, piangeva e pregava e ogni volta si posava sulla pianta un uccellino che le dava ciò che aveva desiderato.

Ora avvenne che il re diede una festa che doveva durare tre giorni, perché‚ suo figlio potesse scegliersi una sposa. Anche le due sorellastre erano invitate, così chiamarono Cenerentola e dissero: „Pettinaci, spazzola le scarpe e assicura le fibbie: andiamo a ballare alla festa del re.“ Cenerentola ubbidì ma piangeva, perché‚ anche lei sarebbe andata volentieri al ballo, e pregò la matrigna di accordarle il permesso. „Tu, Cenerentola,“ disse questa, „non hai niente da metterti addosso, non sai ballare, e vorresti andare a nozze!“ Ma Cenerentola insisteva e la matrigna finì col dirle: „Ti rovescerò nella cenere un piatto di lenticchie e se in due ore le sceglierai tutte, andrai anche tu.“ La matrigna le rovesciò le lenticchie nella cenere, ma la fanciulla andò nell’orto dietro casa e chiamò: „Dolci colombelle mie, e voi, tortorelle, e voi, uccellini tutti del cielo, venite e aiutatemi a scegliere le lenticchie:

Quelle buone me le date,
Le cattive le mangiate.“

Allora dalla finestra della cucina entrarono due colombe bianche e poi le tortorelle e infine, frullando e svolazzando, entrarono tutti gli uccellini del cielo e si posarono intorno alla cenere.

Cenerentola FiabaImmagine: Otto Kubel (1868 – 1951)

E le colombelle annuirono con le testine e incominciarono, pic, pic, pic, pic, e allora ci si misero anche gli altri, pic, pic, pic, pic, e raccolsero tutti i grani buoni nel piatto. Non era passata un’ora che avevano già finito e volarono tutti via. Allora la fanciulla, tutta contenta, portò il piatto alla matrigna e credeva di poter andare a nozze anche lei. Ma la matrigna disse: „No, Cenerentola; non hai vestiti e non sai ballare; non verrai.“ Ma Cenerentola si mise a piangere, e quella disse: „Se in un’ora riesci a raccogliere dalla cenere e a scegliere due piatti pieni di lenticchie, verrai anche tu.“ E pensava: „Non ci riuscirà mai.“ Quando la matrigna ebbe versato i due piatti di lenticchie nella cenere, la fanciulla andò nell’orto dietro casa e gridò: „Dolci colombelle mie, e voi, tortorelle, e voi, uccellini tutti del cielo, venite e aiutatemi a scegliere:

Quelle buone me le date,
Le cattive le mangiate.“

Allora dalla finestra della cucina entrarono due colombe bianche e poi le tortorelle ed infine, frullando e svolazzando, entrarono tutti gli uccellini del cielo e si posarono intorno alla cenere.

Cenerentola FiabaImmagine: Paul Hey (1867 – 1952)

E le colombelle annuirono con le loro testoline e incominciarono, pic, pic, pic, pic, e allora ci si misero anche gli altri, pic, pic, pic, pic, e raccolsero tutti i grani buoni nei piatti. E non era passata mezz’ora che avevano già finito e volarono tutti via. Allora la fanciulla, tutta contenta, portò i piatti alla matrigna e credeva di potere andare a nozze anche lei. Ma la matrigna disse: „E‘ inutile: tu non vieni, perché‚ non hai vestiti e non sai ballare; dovremmo vergognarci di te.“ Così detto se ne andò con le sue due figlie.

Cenerentola FiabaImmagine: Otto Kubel (1868 – 1951)

Rimasta sola, Cenerentola andò alla tomba della madre sotto il nocciolo, e gridò:

„Scrollati pianta, stammi a sentire,
d’oro e d’argento mi devi coprire!“

Allora l’uccello le gettò un abito d’oro e d’argento e scarpette trapunte di seta e d’argento. Cenerentola indossò l’abito e andò a nozze. Ma le sorelle e la matrigna non la riconobbero e pensarono che fosse una principessa sconosciuta, tanto era bella nell’abito così ricco. A Cenerentola non pensarono affatto, e credevano che se ne stesse a casa nel sudiciume. Il principe le venne incontro, la prese per mano e danzò con lei. E non volle ballare con nessun’altra; non le lasciò mai la mano, e se un altro la invitava diceva: „E‘ la mia ballerina.“

Cenerentola danzò fino a sera, poi volle andare a casa. Il principe disse: „Vengo ad accompagnarti,“ perché‚ voleva vedere da dove veniva la bella fanciulla, ma ella gli scappò e balzò nella colombaia. Il principe allora aspettò che ritornasse il padre e gli disse che la fanciulla sconosciuta era saltata nella colombaia. Questi pensò: Che sia Cenerentola? e si fece portare un’accetta e un piccone per buttar giù la colombaia; ma dentro non c’era nessuno. E quando rientrarono in casa, Cenerentola giaceva sulla cenere nelle sue vesti sporche e un lumino a olio ardeva a stento nel focolare. Ella era saltata velocemente fuori dalla colombaia ed era corsa al nocciolo; là si era tolta le belle vesti, le aveva deposte sulla tomba e l’uccello le aveva riprese; ed ella nella sua palandrana grigia si era distesa sulla cenere in cucina.

Cenerentola FiabaImmagine: Otto Kubel (1868 – 1951)

Il giorno dopo quando la festa ricominciò e i genitori e le sorellastre erano di nuovo usciti, Cenerentola andò sotto al nocciolo e gridò:

„Scrollati pianta, stammi a sentire,
d’oro e d’argento mi devi coprire!“

Allora l’uccello le gettò un abito ancora più superbo del primo. E quando comparve a nozze così abbigliata, tutti si meravigliarono della sua bellezza. Il principe l’aveva aspettata, la prese per mano e ballò soltanto con lei. Quando la invitavano gli altri, diceva: „Questa è la mia ballerina.“ La sera ella se ne andò e il principe la seguì per sapere dove abitasse; ma ella fuggì d’un balzo nell’orto dietro casa. Là c’era un bell’albero alto da cui pendevano magnifiche pere; svelta, ella vi si arrampicò e il principe non sapeva dove fosse sparita. Ma attese che arrivasse il padre e gli disse: „La fanciulla sconosciuta mi è sfuggita e credo che si sia arrampicata sul pero.“ Il padre pensò: Che sia Cenerentola? Si fece portare l’ascia e abbatté‚ l’albero, ma sopra non vi era nessuno. E quando entrarono in cucina, Cenerentola giaceva come al solito sulla cenere: era saltata giù dall’altra parte dell’albero, aveva riportato le belle vesti all’uccello sul nocciolo, e aveva indossato la sua palandrana grigia.

Cenerentola FiabaImmagine: Thekla Brauer (1856 – 1943)

Il terzo giorno, quando i genitori e le sorelle se ne furono andati, Cenerentola tornò alla tomba di sua madre e disse all’alberello:

„Scrollati pianta, stammi a sentire,
d’oro e d’argento mi devi coprire!“

Allora l’uccello le gettò un vestito così lussuoso come non ne aveva ancora veduti, e le scarpette erano tutte d’oro. Quando ella comparve a nozze, la gente non ebbe più parole per la meraviglia. Il principe ballò solo con lei; e se qualcuno la invitava, egli diceva: „E‘ la mia ballerina.“

Quando fu sera Cenerentola se ne andò; il principe voleva accompagnarla ma ella gli sfuggì. Tuttavia perse la sua scarpetta sinistra, poiché‚ il principe aveva fatto spalmare tutta la scala di pece e la scarpa vi era rimasta appiccicata.

Cenerentola FiabaImmagine: Otto Kubel (1868 – 1951)

Egli la prese e, con essa, si recò il giorno seguente dal padre di Cenerentola e disse: „Colei che potrà calzare questa scarpina d’oro sarà mia sposa.“ Allora le due sorelle si rallegrarono perché‚ avevano un bel piedino. La maggiore andò con la scarpa in camera sua e voleva provarla davanti a sua madre. Ma la scarpa era troppo piccola e il dito grosso non le entrava; allora la madre le porse un coltello e disse: „Tagliati il dito: quando sarai regina non avrai più bisogno di andare a piedi.“ La fanciulla si mozzò il dito, serrò il piede nella scarpa e andò dal principe. Egli la mise sul cavallo come sua sposa e partì con lei. Ma dovettero passare davanti alla tomba; sul nocciolo erano posate due colombelle che gridarono:

„Voltati e osserva la sposina:

ha del sangue nella scarpina,
per il suo piede è troppo stretta. Ancor la sposa in casa t’aspetta.“

Allora egli le guardò il piede e ne vide sgorgare il sangue. Voltò il cavallo, riportò a casa la falsa sposa e disse: „Questa non è quella vera; l’altra sorella deve provare la scarpa.“ Questa andò nella sua camera e riuscì a infilare le dita nella scarpa, ma il calcagno era troppo grosso. Allora la madre le porse un coltello e le disse: „Tagliati un pezzo di calcagno: quando sarai regina non avrai bisogno di andare a piedi.“ La fanciulla si tagliò un pezzo di calcagno, serrò il piede nella scarpa e andò dal principe. Questi la mise sul cavallo come sposa e andò via con lei.

Cenerentola FiabaImmagine: Otto Kubel (1868 – 1951)

Ma quando passarono davanti al nocciolo, le due colombelle gridarono:

„Voltati e osserva la sposina:

ha del sangue nella scarpina,
per il suo piede è troppo stretta. Ancor la sposa in casa t’aspetta.“

Egli le guardò il piede e vide il sangue sgorgare dalla scarpa, sprizzando purpureo sulle calze bianche. Allora voltò il cavallo e riportò a casa la falsa sposa. „Questa non è quella vera,“ disse. „Non avete un’altra figlia?“ – „No,“ rispose l’uomo, „c’è soltanto una piccola brutta Cenerentola della moglie che mi è morta: ma non può essere la sposa.“ Il principe gli disse di mandarla a prendere, ma la matrigna rispose: „Ah no, è troppo sporca, non può farsi vedere.“ Ma egli lo volle assolutamente e dovettero chiamare Cenerentola. Ella prima si lavò ben bene le mani e il viso, poi andò e si inchinò davanti al principe che le porse la scarpina d’oro. Allora ella si tolse dal piede il pesante zoccolo, l’infilò nella scarpetta e spinse un poco: le stava a pennello. E quando si alzò, egli la riconobbe e disse: „Questa è la vera sposa!“

Cenerentola FiabaImmagine: Otto Kubel (1868 – 1951)

La matrigna e le due sorellastre si spaventarono e impallidirono dall’ira, ma egli mise Cenerentola sul cavallo e se ne andò con lei. Quando passarono davanti al nocciolo, le due colombelle bianche gridarono:

„Volgiti e guarda la sposina,
non c’è più sangue nella scarpina,
calza il piedino in modo perfetto. Porta la sposa sotto il tuo tetto.“

E, dopo aver detto queste parole, scesero in volo e si posarono sulle spalle di Cenerentola, una a destra e l’altra a sinistra, e lì rimasero.

Cenerentola FiabaImmagine: Paul Hey (1867 – 1952)

Quando stavano per essere celebrate le nozze con il principe, arrivarono le false sorellastre: esse volevano ingraziarsi Cenerentola e partecipare alla sua fortuna. All’entrata della chiesa, la maggiore si trovò a destra di Cenerentola, la minore alla sua sinistra. Allora le colombe cavarono un occhio a ciascuna. Poi, all’uscita, la maggiore era a sinistra e la minore a destra; e le colombe cavarono a ciascuna l’altro occhio. Così esse furono punite con la cecità per essere state false e malvagie.

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Contesto

Interpretazioni

Linguistica

La fiaba „Cenerentola“ dei Fratelli Grimm racconta la storia di una giovane ragazza maltrattata dalla sua matrigna e dalle sue sorellastre dopo la morte della sua madre biologica. Cenerentola è costretta a vivere come una serva nella sua stessa casa, ma non perde mai la bontà e la dolcezza d’animo. Nonostante i maltrattamenti, conserva il ricordo della madre defunta e trova conforto frequentando la sua tomba.

La svolta avviene quando il re organizza una festa di tre giorni per permettere al principe di trovare una sposa. Cenerentola desidera partecipare, ma la matrigna le impone compiti impossibili per impedirle di andare. Tuttavia, grazie all’aiuto di uccellini magici e al suo incrollabile spirito, riesce a ottenere splendidi abiti e a partecipare al ballo senza essere riconosciuta.

Durante le serate di festa, il principe si innamora di Cenerentola e danza solo con lei, ma ogni sera la ragazza fugge prima di rivelare la sua identità. Alla fine, il principe utilizza una scarpetta d’oro perduta da Cenerentola per identificarla. Dopo che le sorellastre tentano invano di calzare la scarpetta, Cenerentola è finalmente riconosciuta come la vera proprietaria. Il principe la sposa, mentre le sorellastre ricevono una punizione simbolica per la loro crudeltà e falsità.

Questa versione della storia enfatizza temi come la bontà, la giustizia e la vendetta divina, e si differenzia per alcuni dettagli dalle altre versioni, come quella di Charles Perrault, che include una fata madrina e una zucca trasformata in carrozza.

La versione di „Cenerentola“ dei Fratelli Grimm differisce da altre versioni più conosciute, come quella di Charles Perrault o la famosa versione Disney, soprattutto per il suo tono più cupo e realistico. Ecco alcune chiavi di lettura o interpretazioni possibili di questa fiaba:

Tema della giustizia karmica: Questa versione di „Cenerentola“ pone un grande accento sulla giustizia. Le sorellastre, che cercano di imbrogliare per ottenere ciò che vogliono, finiscono per essere punite con la cecità, una punizione fisica che simboleggia la loro cecità morale.

Naturalezza e ascesa sociale: La storia riflette l’ascesa sociale attraverso la virtù personale e l’aiuto della natura (il nocciolo che cresce grazie alle lacrime di Cenerentola e gli uccellini che l’assistono). Questo elemento magico della natura potrebbe simboleggiare l’interconnessione tra bontà interiore e il mondo naturale, sottolineando che la vera bellezza e merito provengono dall’interno.

Critica della superficialità: Le sorellastre e la matrigna giudicano Cenerentola solo per il suo aspetto esteriore e le sue circostanze, ma alla fine è proprio la vera essenza di Cenerentola e la sua bontà a catturare il cuore del principe. La superficialità delle sorelle, che cercano di adattarsi a una scarpa tropo piccola a costo della propria salute, è un duro monito contro il valore delle apparenze.

Resilienza e pazienza: La fiaba raffigura Cenerentola come un modello di resilienza e pazienza. Nonostante le avversità e le ingiustizie subite, lei rimane buona e gentile, credendo nel consiglio della madre defunta. La sua pazienza viene infine ricompensata.

Dal lutto alla rinascita: Il fatto che la madre di Cenerentola muoia all’inizio della storia e le sue azioni gentili verso la sua tomba diano origine a un albero benefico è emblematico di come il dolore possa essere trasformato in una forza positiva e rigenerativa.

Ruolo della figura paterna: In questa versione, il padre di Cenerentola, anche se presente, è passivo e quasi complice delle ingiustizie subite dalla figlia. Questa assenza di protezione paterna mette in evidenza l’importanza dell’indipendenza e dell’autosufficienza di Cenerentola.

Queste interpretazioni mettono in luce le numerose sfaccettature della fiaba, la quale va oltre la semplice storia d’amore, toccando temi complessi come giustizia, moralità, e il potere trasformativo della bontà.

L’analisi linguistica della fiaba „Cenerentola“ dei Fratelli Grimm rivela molte delle caratteristiche delle fiabe tradizionali e della narrazione in genere. Questo racconto, come molte altre fiabe, si serve di una struttura narrativa semplice, simbolismi potenti e l’uso del linguaggio per delineare personaggi e temi.

Ecco alcuni aspetti principali

La narrazione segue una struttura classica: introduzione, complicazione, climax, risoluzione e conclusione. Cenerentola inizia in una situazione di difficoltà ma alla fine trova la sua giusta collocazione.
L’uso del numero tre è ricorrente: la storia si svolge in tre giorni, ci sono tre sorelle in totale, e Cenerentola riceve tre abiti dall’albero.

Personaggi e ruoli

Cenerentola: Il tipico personaggio „underdog“, che inizia svantaggiato ma alla fine trionfa grazie alla sua bontà e perseveranza.
Le sorellastre e la matrigna: Antagoniste caratterizzate da cattiveria e invidia, manifestate non solo dalle loro azioni, ma anche attraverso la loro descrizione fisica e morale.
Il principe: Figura ideale, rappresenta il premio per le virtù di Cenerentola.
Uccello del nocciolo: Rappresenta l’aiuto magico e la protezione materna.

Temi e simbolismi

Giustizia e punizione: Alla fine, il bene viene ricompensato e il male punito, un tema comune nelle fiabe che sottolinea la morale della storia.
Trasformazione: Il cambiamento fisico di Cenerentola tramite gli abiti simboleggia il suo percorso di crescita e realizzazione personale.
Simboli naturali: L’albero di nocciolo rappresenta la connessione con la madre defunta, la natura come fonte di aiuto e sostegno.

Linguaggio e stile

Descrizioni semplici: Le descrizioni nei racconti popolari tendono a essere dirette e concise, permettendo ai lettori di focalizzarsi sull’azione e sulla morale.
Dialoghi: Contribuiscono a caratterizzare i personaggi e ad avanzare la trama, servendo a esprimere i desideri e le paure di Cenerentola.
Ritmo e ripetizione: L’uso di frasi ripetute e ritmosi, come le invocazioni di Cenerentola all’albero, rinforza l’atmosfera magica e rende la fiaba più memorabile.

Questa fiaba, come le altre dei Grimm, riflette elementi culturali e sociali dell’epoca, sottolineando valori come la bontà d’animo, la giustizia e la speranza in un cambiamento positivo. Il linguaggio usato è diretto ma evocativo, capace di trasportare il lettore o ascoltatore in un mondo dove il meraviglioso si mescola con le lezioni morali.


Informazioni per analisi scientifiche

Indicatore
Valore
NumeroKHM 21
Aarne-Thompson-Uther IndiceATU Typ 510A
TraduzioniDE, EN, EL, DA, ES, FR, PT, FI, HU, IT, JA, NL, PL, RO, RU, TR, VI, ZH
Indice di leggibilità di Björnsson41.4
Flesch-Reading-Ease Indice21.2
Flesch–Kincaid Grade-Level12
Gunning Fog Indice17
Coleman–Liau Indice11.6
SMOG Indice12
Indice di leggibilità automatizzato9.7
Numero di caratteri12.138
Numero di lettere9.574
Numero di frasi112
Conteggio parole2.056
Parole medie per frase18,36
Parole con più di 6 lettere473
Percentuale di parole lunghe23%
Sillabe totali4.059
Sillabe medie per parola1,97
Parole con tre sillabe531
Parole di percentuale con tre sillabe25.8%
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