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C’era una volta una vecchia capra, che aveva sette caprettini, e li amava come una mamma ama i suoi bimbi. Un giorno pensò di andare nel bosco a far provviste per il desinare; li chiamò tutti e sette e disse: „Cari piccini, voglio andar nel bosco; guardatevi dal lupo; se viene, vi mangia tutti in un boccone. Quel furfante spesso si traveste, ma lo riconoscerete subito dalla voce rauca e dalle zampe nere.“ I caprettini dissero: „Cara mamma, staremo ben attenti, potete andar tranquilla.“
Immagine: Oskar Herrfurth (1862-1934)La vecchia belò e si avviò fiduciosa.
Poco dopo, qualcuno bussò alla porta, gridando: „Aprite, cari piccini; c’è qui la vostra mamma, che vi ha portato un regalo per ciascuno.“ Ma, dalla voce rauca, i caprettini capirono che era il lupo. „Non apriamo,“ dissero, „non sei la nostra mamma; la mamma ha una vocina dolce, la tua è rauca; tu sei il lupo.“ Allora il lupo andò da un bottegaio e comprò un grosso pezzo di creta; lo mangiò e così s’addolci la voce. Poi tornò, bussò alla porta e gridò: „Aprite, cari piccini, c’è la vostra mamma, che vi ha portato un regalo per ciascuno.“ Ma aveva appoggiato alla finestra la sua zampa nera; i piccini la videro e gridarono: „Non apriamo; la nostra mamma non ha le zampe nere come te: tu sei il lupo.“
Immagine: Oskar Herrfurth (1862-1934)Allora il lupo corse da un fornaio e gli disse: „Mi son fatto male al piede, spalmaci sopra un po‘ di pasta.“ E quando il fornaio gli ebbe spalmato la zampa, corse dal mugnaio e gli disse: „Spargimi sulla zampa un po‘ di farina bianca.“ Il mugnaio pensò: Il lupo vuole ingannare qualcuno, e rifiutò; ma il lupo disse: „Se non lo fai, ti mangio.“ Allora il mugnaio ebbe paura e gli imbiancò la zampa. Già, così fanno gli uomini.
Ora il briccone andò per la terza volta all’uscio, bussò e disse: „Apritemi, piccini; la vostra cara mammina è tornata dal bosco e vi ha portato un regalo per ciascuno.“ I caprettini gridarono: „Prima facci vedere la zampa, perché sappiamo se tu sei la nostra cara mammina.“ Allora il lupo mise la zampa sulla finestra, e quando essi videro che era bianca credettero tutto vero quel che diceva e aprirono la porta. Ma fu il lupo a entrare. I capretti si spaventarono e cercarono di nascondersi.
Immagine: Oskar Herrfurth (1862-1934)Il primo saltò sotto il tavolo, il secondo nel letto, il terzo nella stufa, il quarto in cucina, il quinto nell’armadio, il sesto sotto l’acquaio, il settimo nella cassa dell’orologio a pendolo. Ma il lupo li trovò tutti e non fece complimenti: li ingoiò l’un dopo l’altro; ma l’ultimo, dentro la cassa dell’orologio, non lo trovò. Quando si fu cavata la voglia, il lupo se ne andò, si sdraiò sotto un albero sul verde prato e si mise a dormire.
Poco dopo la vecchia capra tornò dal bosco. Ah, cosa le toccò vedere! La porta di casa era spalancata, tavola sedie e panche erano rovesciate, l’acquaio era in pezzi, coperta e cuscini strappati dal letto. Cercò i suoi piccoli, ma non riuscì a trovarli da nessuna parte. Li chiamò per nome, l’un dopo l’altro, ma nessuno rispose. Finalmente, quando chiamò il più piccolo, una vocina gridò: „Cara mamma, sono nascosto nella cassa dell’orologio.“ Lo tirò fuori ed egli le raccontò che era venuto il lupo e aveva divorato tutti gli altri. Pensate come pianse per i suoi poveri piccini!
Alla fine uscì tutt’afflitta e il caprettino più piccolo corse fuori con lei. Quando arrivò nel prato, ecco il lupo sdraiato sotto l’albero, e russava tanto da far tremare i rami. L’osservò da tutte le parti e notò che nella pancia rigonfia qualcosa si moveva e si dimenava.
Immagine: Oskar Herrfurth (1862-1934)„Ah, Dio mio,“ pensò, „che siano ancor vivi i miei poveri piccini, che il lupo ha divorato per cena?“ Disse al capretto di correre a casa e di prendere forbici, ago e filo. Poi tagliò la pancia del mostro; e al primo taglio, un capretto mise fuori la testa, poi, via via che tagliava, saltaron fuori tutti e sei ed erano tutti vivi e stavano benone; perché il mostro per ingordigia li aveva ingoiati interi. Che gioia fu quella!
Immagine: Oskar Herrfurth (1862-1934)Si strinsero alla loro cara mamma e saltellavano contenti come pasque. Ma la vecchia disse: „Andate, ora; e cercate delle pietre da riempir la pancia a questo dannato prima che si desti.“ Allora i sette caprettini trascinarono in gran fretta le pietre e ne cacciarono in quella pancia quante ne poterono portare. Poi la vecchia la ricucì in un baleno, sicché il lupo non se ne accorse e non si mosse neppure.
Finalmente, quando ebbe fatto una bella dormita, il lupo si alzò, e perché le pietre nello stomaco gli davano una gran sete, volle andare a una fontana. Ma quando cominciò a muoversi, le pietre si misero a cozzare nella pancia con gran fracasso. Allora gridò:
„Romba e rimbomba
Nella mia pancia credevo fossero
Sei caprettini, sono pietroni
Belli e buoni.“
E quando arrivò alla fontana e si chinò sull’acqua per bere, il peso delle pietre lo tirò giù, e gli toccò miseramente affogare.

A quella vista i sette capretti vennero di corsa, gridando: „Il lupo è morto! il lupo è morto!“ E con la loro mamma ballarono di gioia intorno alla fontana.
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Interpretazioni
Linguistica
„La storia de ‚Il lupo e i sette caprettini‘ è una fiaba raccolta dai fratelli Grimm che racconta di una vecchia capra e i suoi sette piccoli caprettini. Un giorno, la capra decide di andare nel bosco per raccogliere provviste ma avverte i suoi piccoli di stare attenti al lupo, che conoscono per la sua voce rauca e le zampe nere.
Tuttavia, il lupo è determinato a ingannarli: prima ammorbidisce la sua voce mangiando creta, poi copre le sue zampe nere con farina bianca per somigliare alla mamma capra. Al terzo tentativo, riesce a convincere i caprettini che è la loro mamma e ad entrare in casa. Una volta dentro, divora tutti i capretti eccetto uno, che si è nascosto nella cassa dell’orologio.
Quando la mamma capra ritorna, scopre cosa è successo e insieme al capretto sopravvissuto, trova il lupo addormentato sotto un albero. Con l’aiuto del capretto, la capra taglia la pancia del lupo, liberando i sei capretti ancora vivi, poiché il lupo li ha ingoiati interi. Poi, riempiono la pancia del lupo di pietre e la ricuciono. Quando il lupo si sveglia e cerca di bere alla fontana, il peso delle pietre lo fa cadere e affogare. La storia termina con la capra e i suoi capretti che ballano di gioia intorno alla fontana. “
Questa fiaba insegna una lezione sull’attenzione e la prudenza, mostrando come l’inganno possa essere superato dall’astuzia e dalla collaborazione.
„La fiaba dei Fratelli Grimm ‚Il lupo e i sette caprettini‘ è un racconto che affronta temi classici delle fiabe, come la prudenza contro l’inganno, l’amore materno e la giustizia. La storia narra di una vecchia capra che avverte i suoi sette piccoli di non aprire la porta al lupo. Nonostante i suoi avvertimenti, il lupo riesce a entrare in casa dei caprettini, grazie a un inganno, e ingoia sei di loro. Solo il più piccolo riesce a nascondersi e a salvarsi. Quando la madre torna e scopre il disastro, riesce a liberare i suoi piccoli dalla pancia del lupo.
La prudenza e la disobbedienza: I caprettini rappresentano l’innocenza infantile e l’importanza di seguire gli avvertimenti dei genitori. Nonostante il tentativo del lupo di ingannarli, il loro iniziale sospetto e discernimento evidenziano come l’inganno possa essere sventato con attenzione.
Amore e protezione materna: La determinazione della madre capra di recuperare i suoi piccoli simboleggia l’amore e il coraggio di una madre. La sua astuzia nel riempire la pancia del lupo di pietre, assicurando così la sua sconfitta, è un simbolo di giustizia e risolutezza materna.
Il ciclo naturale di punizione e redenzione: Il lupo, simbolo delle forze del male o della concupiscenza, trova la sua fine dovuta al suo stesso inganno e golosità. Questo riflette il tema comune delle fiabe dove il male viene sempre punito e il bene trionfa.
Metafore della realtà: Alcuni potrebbero interpretare la fiaba come una metafora delle tensioni tra la natura innocente e la malizia che si cela nel mondo, esortando i giovani lettori a essere sempre vigili.
Essenzialmente, la storia funziona non solo come un racconto affascinante per i bambini, ma offre anche lezioni morali e riflessioni sugli aspetti della natura umana e dei legami familiari. “
L’analisi linguistica della fiaba „Il lupo e i sette caprettini“ dei Fratelli Grimm offre interessanti spunti di riflessione, sia dal punto di vista del contenuto che della forma.
Vediamo alcuni aspetti principali:
Struttura Narrativa
Introduzione: Il racconto inizia con una situazione familiare: una madre (capra) e i suoi sette piccoli (caprettini) che vivono insieme. Questa introduzione stabilisce il contesto e le relazioni tra i personaggi.
Sviluppo: L’elemento perturbatore è rappresentato dalla partenza della madre verso il bosco e dall’arrivo del lupo, che sfrutta diverse strategie per ingannare i caprettini.
Climax: Il culmine della tensione arriva quando il lupo, camuffato, riesce a entrare in casa e ingoia sei dei sette caprettini.
Risoluzione: La madre capra, con l’aiuto del caprettino superstite, salva i suoi figli tagliando la pancia del lupo addormentato.
Conclusione: Il lupo annega a causa delle pietre nella sua pancia, portando a una conclusione gratificante per i caprettini e la madre.
Tematiche
Inganno e astuzia: La fiaba esplora il tema dell’inganno attraverso il lupo, che usa il travestimento e il cambiamento della propria voce per ingannare i caprettini. È una critica ai pericoli della fiducia ingenua.
Giustizia e vendetta: La storia termina con un atto di giustizia e vendetta; il lupo riceve la punizione per la sua ingordigia e inganno.
Famiglia e Protezione: L’amore e la protezione della madre per i suoi piccoli sono alla base della narrazione, sottolineando valori familiari e il sacrificio per la sicurezza dei propri figli.
Elementi Linguistici
Ripetizione: La fiaba utilizza la ripetizione per creare aspettativa e coinvolgimento, in particolare nei vari tentativi del lupo di ingannare i caprettini.
Dialoghi: La semplicità e chiarezza nei dialoghi aiutano a distinguere i buoni dai cattivi e a mantenere l’attenzione del lettore o ascoltatore giovane.
Caratterizzazione tramite descrizioni: Gli attributi fisici (zampa nera, voce rauca) sono usati per caratterizzare il lupo e accentuare il contrasto tra apparenze e natura reale.
Simbolismo
Il lupo: Simbolo di malvagità e inganno, rappresenta i pericoli esterni alla famiglia.
I caprettini: Simboleggiano l’innocenza e la vulnerabilità dei giovani, richiedendo protezione dall’autorità materna.
Le pietre: Simbolizzano il giusto peso della punizione e la saggezza, che riesce a risolvere una situazione disperata.
La fiaba, con la sua narrativa ciclica, i temi universali e l’uso del linguaggio semplice e chiaro, continua a offrire importanti lezioni di vita e a divertire, rendendola una delle storie più amate dei Fratelli Grimm.
Informazioni per analisi scientifiche
Indicatore | Valore |
|---|---|
| Numero | KHM 5 |
| Aarne-Thompson-Uther Indice | ATU Typ 123 |
| Traduzioni | DE, EN, EL, EL, DA, ES, FR, PT, FI, HU, IT, JA, NL, KO, PL, RO, RU, TR, VI, ZH |
| Indice di leggibilità di Björnsson | 35.7 |
| Flesch-Reading-Ease Indice | 27.7 |
| Flesch–Kincaid Grade-Level | 12 |
| Gunning Fog Indice | 16.1 |
| Coleman–Liau Indice | 10.1 |
| SMOG Indice | 12 |
| Indice di leggibilità automatizzato | 8 |
| Numero di caratteri | 4.953 |
| Numero di lettere | 3.856 |
| Numero di frasi | 50 |
| Conteggio parole | 877 |
| Parole medie per frase | 17,54 |
| Parole con più di 6 lettere | 159 |
| Percentuale di parole lunghe | 18.1% |
| Sillabe totali | 1.672 |
| Sillabe medie per parola | 1,91 |
| Parole con tre sillabe | 202 |
| Parole di percentuale con tre sillabe | 23% |

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