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Una ragazza di Brakel andò una volta alla cappella di sant’Anna sotto il castello dei giganti e, siccome desiderava tanto maritarsi, e credeva che nella cappella non ci fosse nessuno, si mise a cantare:-Oh sant’Anna ognor venerata, fa‘ che in breve io sia maritata! Sai cosa voglio io: il mio vicino di bell’aspetto è proprio il mio diletto!-Ma dietro l’altare c’era il sagrestano, che sentì tutto e si mise a gridare con voce terribile: -Non l’avrai! Non l’avrai!-. Ma la fanciulla pensò che, a gridare, fosse stata Maria Bambina, che stava accanto a sua madre. Allora andò in collera e gridò: -Perepepè, brutta pettegolina, chiudi il becco e lascia parlare la mamma!-.

Contesto
Interpretazioni
„La ragazza di Brakel“ è una breve fiaba popolare raccolta dai Fratelli Grimm. In essa, una ragazza di Brakel si reca alla cappella di Sant’Anna, situata sotto il castello dei giganti, per pregare ardentemente di trovare marito. Convinta di essere sola, inizia a cantare una sorta di preghiera, esprimendo il desiderio di sposare il suo vicino che le piace tanto.
Tuttavia, dietro l’altare c’è il sagrestano nascosto, che ascolta la sua preghiera e, per spaventarla, urla con voce minacciosa dicendo: „Non l’avrai! Non l’avrai!“. La ragazza, credendo che quelle parole fossero state pronunciate dalla statua di Maria Bambina accanto alla Madre di Dio, si infuria e risponde irriverentemente, dicendole di smetterla di intromettersi e di lasciare parlare la madre (Sant’Anna).
La fiaba è tipica dello stile dei Grimm, in cui un episodio semplice e quasi quotidiano viene arricchito con elementi di umorismo e sorpresa. La storia mette in luce come la fede popolare e le tradizioni locali possano creare momenti di commedia, e come le interazioni tra il sacro e il profano possano portare a fraintendimenti curiosi.
La fiaba „La ragazza di Brakel“ dei Fratelli Grimm offre un interessante spunto di riflessione sulle aspettative e sui desideri personali, e su come questi possano essere percepiti o interferiti dalla società o da voci esterne.
La protagonista della fiaba esprime un desiderio molto personale e intimo: quello di sposarsi con il suo vicino di bell’aspetto, rivolgendosi a sant’Anna nella cappella. Questo atto di fede e speranza è un momento di vulnerabilità, un desiderio che viene espresso nel luogo sacro, forse in cerca di una sorta di legittimazione o supporto divino.
L’intervento del sagrestano, nascosto dietro l’altare, rappresenta una voce esterna che quasi beffardamente nega il desiderio della ragazza.
La sua reazione immediata e furiosa è degna di nota: invece di lasciarsi intimidire o scoraggiare, reagisce con rabbia e impazienza, scagliandosi contro quella voce che percepisce come un’interferenza.
L’interpretazione comica della situazione sdrammatizza l’incontro tra il desiderio privato e la censura sociale o ecclesiastica, mettendo in luce l’aspetto della sfida contro le convenzioni o le imposizioni esterne. La ragazza non si lascia abbattere dall’autorità percepita, che lei fraintende come quella di Maria Bambina, ma anzi risponde in un modo che rivendica la propria voce e il proprio desiderio, richiedendo simbolicamente di “lasciare parlare la mamma”, ovvero di consentire che la sua preghiera giunga direttamente a chi realmente è in grado di ascoltarla e comprenderla.
Questa fiaba può essere vista come una metafora della lotta per l’autodeterminazione femminile in un contesto dove le voci delle donne spesso sono state soffocate o ignorate. La risposta ribelle della ragazza, sebbene comica, sottolinea un importante messaggio di assertività e perseveranza.
Informazioni per analisi scientifiche
Indicatore | Valore |
---|---|
Numero | KHM 139 |
Aarne-Thompson-Uther Indice | ATU Typ 1476A |
Traduzioni | DE, EN, DA, ES, FR, PT, IT, JA, NL, PL, RU, TR, VI |
Indice di leggibilità di Björnsson | 45.3 |
Flesch-Reading-Ease Indice | 24.3 |
Flesch–Kincaid Grade-Level | 12 |
Gunning Fog Indice | 16.7 |
Coleman–Liau Indice | 11.2 |
SMOG Indice | 12 |
Indice di leggibilità automatizzato | 9.7 |
Numero di caratteri | 674 |
Numero di lettere | 523 |
Numero di frasi | 6 |
Conteggio parole | 114 |
Parole medie per frase | 19,00 |
Parole con più di 6 lettere | 30 |
Percentuale di parole lunghe | 26.3% |
Sillabe totali | 220 |
Sillabe medie per parola | 1,93 |
Parole con tre sillabe | 29 |
Parole di percentuale con tre sillabe | 25.4% |