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Una foglia dal cielo
Grimm Märchen

Una foglia dal cielo - Fiaba di Hans Christian Andersen

Tempo di lettura per bambini: 8 min

Lassù nell’aria leggera e trasparente volava un angelo con un fiore del giardino del cielo; mentre lo baciava si staccò un piccolissimo petalo che cadde nella terra umida in mezzo al bosco. Subito mise radici e germogliò tra le altre piante. «È una pianta molto strana! » esclamarono le altre, e nessuno volle riconoscerla, né il cardo né l’ortica. «È sicuramente una pianta da giardino! » commentavano ridendo, e si burlavano di lei chiamandola appunto pianta da giardino. Ma la pianta cresceva in continuazione, più di ogni altra, e allargò tutt’intorno i rami come fossero grandi tralci. «Dove vuoi andare? » dissero i cardi che avevano ogni foglia coperta di spine. «Stai facendo tutto a modo tuo. Non ci si comporta così, non possiamo certo stare qui a reggerti! »

Venne l’inverno e la neve ricoprì anche quella pianta, ma il manto di neve su di lei si mise a brillare, come se vi splendesse il sole. In primavera poi fiorì tutta, e era bella come nessun’altra pianta del bosco. Giunse un giorno il professore di botanica, con tutti gli attestati che dimostravano la sua competenza; guardò la pianta, la morse, ma non la trovò nel suo libro di botanica: era impossibile scoprire a quale specie appartenesse. «È una varietà nuova! » esclamò. «Non conosco quello che non fa parte del sistema! »

«Non fa parte del sistema! » ripeterono i cardi e le ortiche. I grandi alberi che stavano tutt’intorno sentirono quelle parole e notarono anch’essi che quello non era un albero della loro specie, ma non dissero nulla, né in bene né in male, e questa è la cosa più saggia quando si è stupidi. Passò nel bosco una povera e innocente bambina; il suo cuore era puro, la ragione illuminata dalla fede; tutto quello che possedeva era una vecchia Bibbia, ma da quelle pagine le parlava la voce di Dio: Se gli uomini ti vorranno male, ricorda la storia di Giuseppe: „Essi pensarono il male nel loro cuori, ma Dio li convertì al bene“; se subisci un’ingiustizia, se vieni misconosciuta e ingiuriata, ricordati di Lui, il più puro e il migliore di tutti, che schernirono e inchiodarono all’albero della croce, dove Egli pregò: „Padre, perdona loro perché non sanno quello che fanno.“

La fanciulla si fermò davanti a quella straordinaria pianta le cui foglie profumavano dolcissime e fresche e i cui fiori, alla luce del sole, sembravano fuochi d’artifìcio; da ogni fiore risuonava una melodia, come se avessero posseduto la sorgente profonda che non si esaurisce nemmeno in mille e mille anni. Con pia devozione la piccola ammirò quella bellezza divina, piegò verso di sé un ramo per osservare bene il fiore e aspirarne il profumo, e questo le illuminò l’animo, le fece bene al cuore. Avrebbe voluto prendere un fiore, ma non osò coglierlo, perché sarebbe appassito subito, così colse soltanto una piccolissima fogliolina verde, la portò a casa e la mise nella Bibbia, dove si conservò fresca, sempre freschissima, senza appassire. Restò protetta dalle pagine della Bibbia, e, tra quelle pagine, venne messa sotto il capo della giovanetta, quando, poche settimane dopo, fu deposta nella bara. La sacra solennità della morte dominava il suo viso devoto; persino il suo corpo rivelava che ormai era davanti a Dio. Nel bosco la pianta meravigliosa fioriva e assomigliava sempre più a un albero; tutti gli uccelli migratori, quando tornavano, le si inchinavano davanti, soprattutto le rondini e le cicogne. «È una varietà straniera! » esclamarono il cardo e la lappa «al nostro paese non potremmo mai comportarci così. »

E le lumache nere del bosco sputarono contro la pianta. Poi venne il guardiano dei porci che strappò i cardi e i tralci per bruciarli; nel fascio di frasche finì anche quella pianta straordinaria con tutte le radici. «Anche questa può servire! » commentò e così accadde. Da più di un anno il re del paese soffriva della più profonda tristezza, si dedicava al lavoro e a varie attività, ma non servivano a nulla; gli vennero letti testi difficilissimi e molto divertenti, ma non servì a nulla. Allora giunse un messaggio da uno degli uomini più saggi del mondo, a cui ci si era rivolti, e lui fece sapere che esisteva un rimedio sicuro che avrebbe sollevato e guarito il malato. „Proprio nel regno del re cresce nel bosco una pianta che ha origini celesti, è fatta così e così, non ci si può sbagliare“ e seguiva un disegno della pianta: fu facilissimo riconoscerla. „Rimane verde sia d’estate che d’inverno, prendete quindi ogni sera una foglia fresca e mettetela sulla fronte del re; i suoi pensieri si illumineranno e un piacevole sogno fatto durante la notte gli darà la forza di affrontare il nuovo giorno.“

Era abbastanza chiaro, e tutti i dottori e il professore di botanica andarono nel bosco. Ma dov’era la pianta? «È sicuramente finita nel fascio» spiegò il guardiano dei porci. «È ormai cenere da parecchio tempo! Ma io non ne sapevo nulla. »

«Non ne sapeva nulla! » esclamarono tutti. «Ignoranza, ignoranza, come sei grande! » e queste parole erano naturalmente rivolte al guardiano dei porci, e a nessun altro. Non si trovò neppure una fogliolina, l’unica rimasta stava nella bara della fanciulla morta, ma nessuno lo sapeva. Arrivò il re in persona, con la sua tristezza, nel bosco, sul luogo dov’era la pianta. «Qui stava la pianta! » disse. «Questo è un luogo santo! »

Il terreno venne cintato con un cancello dorato e una sentinella fece la guardia giorno e notte. Il professore di botanica scrisse un trattato sulla pianta celeste e venne ricoperto d’oro, del che fu molto contento; quell’oro bastò a lui e alla sua famiglia, e questa è la cosa più bella di tutta la storia, perché la pianta non c’era più e il re era sempre triste e depresso. «Ma tanto lo era anche prima! » esclamò la sentinella.

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Contesto

Interpretazioni

„La foglia dal cielo“ di Hans Christian Andersen è una fiaba che esplora temi di bellezza, ignoranza, e il potere della natura celeste. La storia narra di una pianta speciale che cresce nel bosco dopo che un angelo lascia cadere un petalo celeste sulla terra. La pianta, non riconosciuta dalle altre, cresce e fiorisce magnificamente, destando l’attenzione di una bambina e di un professore di botanica, ma viene derisa dagli abitanti del bosco per la sua diversità.

Pur con il passare delle stagioni e l’arrivo dell’inverno, la pianta continua a mantenere la sua bellezza e viene apprezzata da una bambina pura di cuore, che coglie una piccola foglia e la conserva nella sua Bibbia. Quando la bambina muore, la foglia viene sepolta con lei, inconsapevole del suo valore.

La storia prende una svolta quando il re del paese, afflitto da profonda tristezza, viene informato di questa pianta celeste come possibile cura. Tuttavia, la pianta è stata già distrutta e bruciata dal guardiano dei porci, che era inconsapevole della sua importanza. Alla fine, senza la pianta, il re rimane triste, mentre il professore di botanica scrive un trattato sulla pianta e ricava benefici materiali senza aver potuto rimediare alla sofferenza del re.

Questa fiaba di Andersen sottolinea la preziosità e la rarità del divino nascosto nei luoghi più semplici e l’ignoranza umana che spesso porta alla perdita di ciò che è veramente sacro. La storia invita a riflettere sull’incapacità dell’uomo di riconoscere e preservare ciò che è veramente bello e benefico, e sulle conseguenze di tale cecità.

„Una foglia dal cielo“ di Hans Christian Andersen è una fiaba intrisa di simbolismo e riflessione sul riconoscimento dell’eccezionalità e del divino nella vita quotidiana. La storia ruota attorno a una pianta misteriosa e celestiale che cade sulla terra e cresce in un bosco. Nonostante la sua bellezza ineguagliabile, viene derisa e non compresa dalle altre piante e dagli esperti umani, tranne che da una bambina innocente che riconosce la sua natura sacra.

Le varie interpretazioni della fiaba possono abbracciare temi come:

La Dissonanza tra Scienza e Fede: Il professore di botanica rappresenta il sapere umano che, sebbene vasto, è limitato. Non riesce a comprendere e catalogare la pianta perché non rientra nei suoi schemi di conoscenza tradizionali. La pianta simboleggia ciò che è oltre la comprensione scientifica, suggerendo che ci sono realtà spirituali o divine che sfuggono all’analisi razionale.

L’Innocenza e la Purezza come Chiave di Comprensione: La bambina, con la sua innocenza e fede, è l’unica a riconoscere la vera natura della pianta. Questo suggerisce che la purezza del cuore e la semplicità di spirito permettono di percepire la bellezza nascosta e i miracoli che gli altri, accecati da pregiudizi o sapienza, non vedono.

Critica Sociale e Satira: Andersen critica, con una sfumatura di ironia, la società e le istituzioni rappresentate da figure come il professore di botanica e il guardiano dei porci. La mancanza di comprensione e l’ignoranza portano alla perdita della pianta, simbolo di grazia e bellezza. L’episodio in cui il professore riceve riconoscimenti materiali nonostante il fallimento nel proteggere la pianta accentua la satira su come la superficialità possa prevalere sul riconoscimento del vero valore.

Il Mito del Paradiso Perduto: La storia riflette anche sull’idea di una condizione di bellezza e perfezione perduta. La pianta, che potrebbe essere un dono divino per alleviare le sofferenze dell’umanità, viene distrutta, e ciò suggerisce come l’umanità spesso perda l’opportunità di cogliere il sublime a causa della propria cecità o ignoranza.

La Morte come Trascendenza: Il fatto che l’unica foglia rimasta sia preservata con la bambina morta può essere interpretato come un riconoscimento del suo stato di grazia. La morte diventa una forma di trascendenza, con la sacralità della pianta che accompagna la purezza della bambina verso l’eternità.

In sintesi, „Una foglia dal cielo“ è una fiaba che esorta a guardare oltre l’apparenza e a percepire il divino nel mondo, mettendo in luce i limiti della conoscenza umana e l’importanza della fede innocente.


Informazioni per analisi scientifiche

Indicatore
Valore
TraduzioniDE, EN, DA, ES, IT
Indice di leggibilità di Björnsson46.2
Flesch-Reading-Ease Indice13
Flesch–Kincaid Grade-Level12
Gunning Fog Indice19
Coleman–Liau Indice12
SMOG Indice12
Indice di leggibilità automatizzato12
Numero di caratteri5.091
Numero di lettere4.062
Numero di frasi38
Conteggio parole857
Parole medie per frase22,55
Parole con più di 6 lettere203
Percentuale di parole lunghe23.7%
Sillabe totali1.732
Sillabe medie per parola2,02
Parole con tre sillabe250
Parole di percentuale con tre sillabe29.2%
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