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Le tre filatrici
Grimm Märchen

Le tre filatrici - Fiaba dei Fratelli Grimm

Tempo di lettura per bambini: 7 min

C’era una volta una ragazza pigra che non voleva filare; la madre poteva dire qualunque cosa, ma non riusciva a persuaderla. Un giorno la madre andò in collera e le scappò la pazienza, cosicché‚ la picchiò, ed ella incominciò a piangere forte. In quel momento passava di lì la regina, e quando sentì piangere fece fermare la carrozza, entrò in casa e domandò alla madre perché‚ picchiasse sua figlia, dato che si sentivano le grida da fuori.

Allora la donna si vergognò di dover rivelare la pigrizia di sua figlia e disse: „Non posso staccarla dal filatoio, vuole sempre e soltanto filare e io sono povera e non posso procurarle il lino.“ – „Ah,“ rispose la regina, „non c’è cosa che mi faccia più piacere del sentir filare e nulla mi rallegra di più del ronzio delle ruote: datemi vostra figlia, la porterò al castello; ho lino a sufficienza perché‚ fili quanto ne ha voglia.“ La madre acconsentì di cuore e la regina si prese la ragazza. Quando giunsero al castello, la condusse su in tre stanze piene da cima a fondo del più bel lino. „Filami questo lino,“ disse, „e quando avrai finito sposerai il mio figlio maggiore; anche se sei povera, non importa: il tuo zelo infaticabile è una dote sufficiente.“

La fanciulla inorridì in cuor suo poiché‚ non avrebbe potuto filare quel lino nemmeno se fosse vissuta trecento anni, seduta là ogni giorno da mane a sera. Quando fu sola incominciò a piangere, e così rimase tre giorni senza muovere un dito. Il terzo giorno venne la regina e quando vide che non aveva ancora filato niente si meravigliò, ma la fanciulla si scusò dicendo che non aveva potuto cominciare per la grande tristezza di essere lontana dalla casa di sua madre. La regina accettò la scusa, ma andandosene disse: „Domani però devi incominciare a lavorare.“

Quando la fanciulla fu di nuovo sola, non sapeva più a che santo votarsi e, triste, andò alla finestra. Vide avvicinarsi tre donne: la prima aveva un gran piedone, la seconda aveva il labbro inferiore così grosso che arrivava a coprirle il mento, e la terza un gran pollice largo. Quando furono davanti alla finestra, si fermarono, guardarono in su e offrirono il loro aiuto alla ragazza dicendo: „Se ci inviterai a nozze, se non ti vergognerai di noi, se ci chiamerai cugine e ci farai sedere alla tua tavola, ti fileremo tutto il lino in poco tempo.“ – „Di gran cuore!“ rispose la fanciulla. „Entrate pure e incominciate subito il lavoro.“ Introdusse quelle strane donne nella prima stanza, fece un po‘ di spazio ed esse vi si accomodarono e presero a filare. La prima traeva il filo e calcava la ruota, la seconda lo inumidiva, la terza lo torceva e batteva con il dito sulla tavola e ogni volta che essa batteva, cadeva a terra una quantità di filato sottilissimo. Alla regina la fanciulla nascondeva le tre filatrici, e quando essa veniva le mostrava il mucchio di filato, tanto che la regina non smetteva più di lodarla. Quando la prima camera fu vuota, fu la volta della seconda, poi della terza, e ben presto fu sgombrata anche questa. Allora le tre donne presero congedo e dissero alla fanciulla: „Non dimenticare quel che ci hai promesso: sarà la tua fortuna.“

Quando la fanciulla mostrò alla regina le stanze vuote e il gran mucchio di filato, questa preparò le nozze; lo sposo era contento di avere una moglie così abile e diligente e la lodava. „Ho tre cugine,“ disse la fanciulla. „Sono state molto buone con me e io non vorrei dimenticarle nella mia felicità: permettete che le inviti a nozze e che siedano alla nostra tavola?“ La regina e lo sposo diedero volentieri il loro consenso.

Quando la festa incominciò, le tre zitelle entrarono stranamente abbigliate, e la sposa disse: „Siate le benvenute, care cugine.“ – „Ah,“ disse lo sposo, „che cosa ti lega a queste donne così brutte?“ E andò da quella con il gran piedone e chiese: „Come mai avete un piede così largo?“ – „A furia di calcare,“ rispose quella, „a furia di calcare.“ Allora lo sposo andò dalla seconda e disse: „Come mai avete quel labbro così cascante?“ – „A furia di leccare,“ rispose, „a furia di leccare.“ Allora domandò alla terza: „Come mai avete il pollice così largo?“ – „A furia di torcere il filo,“ rispose, „a furia di torcere il filo.“ Allora il principe inorridì e disse: „D’ora in poi la mia bella sposa non dovrà più toccare un filatoio!“ E così la liberò da quell’impiccio.

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Contesto

Interpretazioni

Linguistica

„Le tre filatrici“ è una fiaba dei Fratelli Grimm che esplora il tema dell’astuzia e della fortuna attraverso una storia di inganno e redenzione. La protagonista è una ragazza pigra che non ama filare, nonostante le insistenze della madre. Quando la regina passa e sente le sue grida mentre viene picchiata dalla madre, interviene e offre di portare la ragazza al castello per farla lavorare con il lino, promettendole in cambio il matrimonio con il principe.

La ragazza, però, si trova di fronte a una quantità enorme di lino da filare e disperata, non sa come fare. La situazione si risolve con l’aiuto di tre donne bizzarre che appaiono alla sua finestra, ognuna con un’inusuale caratteristica fisica dovuta alla loro esperienza nel filare. In cambio del loro aiuto nel filare tutto il lino, chiedono solo di essere invitate al matrimonio e trattate come cugine.

Alla fine, la ragazza riesce a finire il lavoro grazie alle tre filatrici, si sposa con il principe e, a causa dell’apparenza delle tre donne e delle loro spiegazioni sulle deformità fisiche, viene esonerata per sempre dal dover filare. Questa fiaba non solo offre una soluzione astuta a un problema insormontabile, ma mette anche in discussione il valore del lavoro e dell’aspetto esteriore, esaltando l’importanza delle promesse mantenute e dell’astuzia.

„Le tre filatrici“ dei Fratelli Grimm è una fiaba che, come molte altre, contiene una serie di messaggi e lezioni morali, presentate attraverso elementi fantastici e personaggi simbolici.
Il tema del lavoro e dell’inganno: La storia ruota attorno all’inganno iniziale della madre che mente alla regina sulla diligenza della figlia. La ragazza, con l’aiuto delle tre filatrici misteriose, perpetua l’inganno per sfuggire al suo destino di faticosa filatrice. Questo può essere visto come un commento sulla tensione tra il dovere lavorativo e il desiderio di evitamento, e sul fatto che l’inganno possa portare a conseguenze inaspettate.

Ruoli di genere e aspettative sociali: Nella fiaba, la filatura è presentata come il lavoro tradizionale per le donne, e la ragazza è in difficoltà perché non vuole adempiere a questo ruolo. La storia riflette dunque le aspettative della società riguardo al lavoro femminile e come queste potessero essere vissute come oppressive. La sua liberazione finale dal dover filare rappresenta una sorta di emancipazione.

Il potere dei legami sociali: Le tre filatrici rappresentano figure benefiche che offrono il loro aiuto in cambio di un riconoscimento sociale (essere invitate al matrimonio e sedersi alla tavola della festa). Questo scambio mette in luce l’importanza dei legami sociali e delle alleanze, suggerendo che la cooperazione e il sostegno reciproco possono portare a benefici significativi.

Aspetti estetici e pregiudizi: Le tre donne sono descritte come brutte e malformate a causa del loro lavoro. Questa caratterizzazione fa riflettere su come la società può associare il valore delle persone alla loro apparenza esteriore, offrendo allo stesso tempo una critica su come tali giudizi possano essere superficiali. Alla fine, la loro „bruttezza“ contribuisce in modo positivo alla vita della protagonista.

Liberazione tramite l’astuzia: La protagonista riesce a sfuggire al suo destino non tramite la diligenza ma attraverso l’astuzia. Questo suggerisce che l’intelligenza e la capacità di negoziare con le risorse disponibili possono essere altrettanto preziose quanto il duro lavoro.

In sintesi, „Le tre filatrici“ offre una critica sottilmente ironica delle convenzioni sociali e sottolinea il valore dell’ingegno e della solidarietà. Pur essendo una storia antica, continua a risuonare per le sue tematiche universali e rilevanti.

„Le tre filatrici“ è una fiaba dei Fratelli Grimm che esplora temi di inganno, lavoro e apparenze ingannevoli. L’analisi linguistica della fiaba rivela diversi elementi interessanti.

Struttura e Semplicità: La narrazione segue una struttura tradizionale delle fiabe, con una sequenza di eventi che portano a una risoluzione felice per la protagonista. La lingua è semplice e diretta, a capo di rendere la storia accessibile a un pubblico giovane.

Descrizione dei Personaggi: I personaggi sono delineati attraverso brevi descrizioni fisiche e comportamentali. La ragazza è descritta come „pigra“, la madre come severa, e le tre donne hanno caratteristiche fisiche peculiari che le rendono memorabili. Questo aiuta i lettori a visualizzare immediatamente i personaggi e le loro idiosincrasie.

Dialoghi: I dialoghi sono essenziali per il progresso della trama e forniscono informazioni cruciali. Le interazioni tra la protagonista e gli altri personaggi rivelano molto sulla dinamica di potere e sulle relazioni tra di loro.

Temi di Inganno e Apparenze: La ragazza usa l’inganno per nascondere la sua pigrizia, e le tre filatrici sfruttano le loro abilità insolite per aiutare la protagonista. Inoltre, l’apparenza delle filatrici serve come dispositivo narrativo per cambiare il destino della ragazza, sottolineando il tema delle apparenze ingannevoli.

Moralità ed Etica: La fiaba solleva domande morali riguardo all’onestà e al lavoro. La protagonista ottiene una ricompensa attraverso l’inganno, mentre la regina e il principe accettano facilmente le apparenze senza ulteriori indagini. Questo può suscitare riflessioni sulla morale nelle fiabe e sulla loro funzione educativa.

Elementi Magici e Surrealismo: Sebbene il racconto non contenga elementi magici evidenti come in altre fiabe, le capacità straordinarie delle tre filatrici conferiscono un’essenza quasi surreale alla storia. La loro abilità di trasformare il lino in filato in così poco tempo può essere vista come una forma di magia.

In sintesi, „Le tre filatrici“ è una fiaba ricca di simbolismo e temi che stimolano una riflessione su valori tradizionali, apparenze ingannevoli e l’importanza di usare l’ingegno per superare le avversità. La lingua semplice e diretta tipica dei Grimm rende la storia accessibile, pur contenendo profonde lezioni morali.


Informazioni per analisi scientifiche

Indicatore
Valore
NumeroKHM 14
Aarne-Thompson-Uther IndiceATU Typ 501
TraduzioniDE, EN, DA, ES, FR, PT, FI, HU, IT, JA, NL, PL, RO, RU, TR, VI, ZH
Indice di leggibilità di Björnsson40.3
Flesch-Reading-Ease Indice23.5
Flesch–Kincaid Grade-Level12
Gunning Fog Indice18.3
Coleman–Liau Indice10.8
SMOG Indice12
Indice di leggibilità automatizzato10.1
Numero di caratteri4.351
Numero di lettere3.412
Numero di frasi37
Conteggio parole755
Parole medie per frase20,41
Parole con più di 6 lettere150
Percentuale di parole lunghe19.9%
Sillabe totali1.451
Sillabe medie per parola1,92
Parole con tre sillabe193
Parole di percentuale con tre sillabe25.6%
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