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I sei che si fanno strada per il mondo
I sei che si fanno strada per il mondo Märchen

I sei che si fanno strada per il mondo - Fiaba dei Fratelli Grimm

Tempo di lettura per bambini: 13 min

C’era una volta un uomo che si intendeva di ogni arte; prestò servizio come soldato, comportandosi in modo valoroso; ma, terminata la guerra, fu congedato e gli dettero tre soldi di compenso. -Aspetta un po‘- disse -non mi raggirate tanto facilmente: se trovo gli uomini giusti, il re dovrà darmi le ricchezze di tutto il paese.- Pieno di rabbia, andò nel bosco e vide un uomo che aveva sradicato sei alberi come se fossero state spighe di grano. Gli disse: -Vuoi diventare mio servitore e seguirmi?- -Sì- rispose quello -ma prima voglio portare a mia madre quel mucchietto di legna.- Afferrò allora uno degli alberi, lo legò intorno agli altri cinque e, presa la fascina sulle spalle, se la portò via. Poi ritornò e si mise in cammino con il suo padrone che disse: -Noi due dobbiamo farci strada nel mondo-. Quand’ebbero percorso un tratto di strada, incontrarono un cacciatore che, in ginocchio, aveva caricato il fucile e stava prendendo la mira. L’uomo gli disse: -A cosa vuoi sparare, cacciatore?-. Quello rispose: -A due miglia da qui c’è una mosca sul ramo di una quercia; voglio cavarle l’occhio sinistro-. -Oh, vieni con me- disse l’uomo -noi tre insieme ci faremo strada nel mondo.- Il cacciatore andò con loro ed essi arrivarono a sette mulini a vento, le cui ali giravano rapidamente anche se non c’era vento e non si muoveva neanche una foglia. Disse l’uomo: -Non capisco cosa faccia muovere i mulini, non c’è un filo d’aria!-. Proseguì il cammino con i suoi servi e, quand’ebbero fatto due miglia, videro un uomo, seduto su di un albero, che si teneva chiusa una narice e soffiava con l’altra. -Che stai facendo lassù?- chiese l’uomo. Quello rispose: -A due miglia da qui ci sono sette mulini a vento; vedete? io soffio per farli girare-. -Oh, vieni con me- disse l’uomo -noi quattro insieme ci faremo strada nel mondo.- Allora quello che soffiava scese dall’albero e andò con loro. Dopo un po‘ videro uno che se ne stava su di una gamba sola: aveva staccato l’altra e se l’era messa accanto. -Ti sei messo comodo per riposare!- esclamò l’uomo. -Sono un corridore- rispose quello -e per non correre troppo in fretta mi sono staccato una gamba; infatti se corro con tutt’e due, vado più veloce di un uccello che vola.- -Oh, vieni con me, noi cinque insieme ci faremo strada nel mondo.- Egli andò con loro e dopo un po‘ incontrarono uno che portava un cappellino che gli copriva tutto un orecchio. Allora l’uomo gli disse: -Che bellino! Ma metti a posto il tuo cappello: hai l’aria di uno sciocco!-. -Non posso- rispose quello -se lo raddrizzo, viene un gran freddo e gli uccelli che se ne stanno all’aria aperta gelano e cadono a terra morti.- -Oh, vieni con me- disse l’uomo -noi sei, tutti insieme, ci faremo strada nel mondo.- I sei arrivarono in una città dove il re aveva reso noto che colui che avesse voluto gareggiare con la figlia nella corsa, se vinceva la gara l’avrebbe sposata, ma se perdeva, ci avrebbe rimesso la testa. L’uomo si presentò e disse: -Farò correre il mio servo per me-. Il re rispose: -Allora devi impegnare anche la sua vita, sicché‚ le vostre due teste saranno il pegno della vittoria-. Dopo essersi accordati, l’uomo attaccò al corridore l’altra gamba e gli disse: -Adesso sii veloce e aiutami, che si possa vincere-. Si era deciso che avrebbe vinto colui che, per primo, avesse portato l’acqua da una lontana sorgente. Il corridore e la principessa ebbero entrambi una brocca e incominciarono a correre nello stesso momento; ma in un attimo, mentre la principessa aveva percorso solo un breve tratto, più nessuno riusciva a vedere il corridore, passato veloce come il vento. In breve tempo giunse alla fontana, attinse l’acqua riempiendo la brocca e tornò indietro. Ma a metà percorso lo prese la stanchezza, depose la brocca, si distese e si addormentò. Appoggiò, tuttavia, la testa su di un teschio di cavallo, per dormire sul duro e svegliarsi presto.

I sei che si fanno strada per il mondo Fiaba

Intanto la principessa, che correva bene anche lei, ma come una persona qualunque, era arrivata alla fonte, e se ne tornava indietro con la brocca piena d’acqua. Quando vide il corridore disteso a terra che dormiva, disse tutta contenta: -Il nemico è nelle mie mani-. Gli vuotò la brocca e riprese a correre. Tutto sarebbe stato perduto se il cacciatore, con i suoi occhi acuti, non avesse fortunatamente visto tutto dall’alto del castello. -La principessa non deve averla vinta- disse; poi caricò il fucile e sparò con tanta destrezza da portar via il teschio sotto la testa del corridore senza fargli alcun male. Il corridore così si svegliò, saltò su e vide che la sua brocca era vuota e la principessa già molto lontana. Ma non si perse d’animo, prese la brocca, tornò a riempirla alla fonte e riuscì ad arrivare ancora dieci minuti prima della principessa, vincendo la gara. -Vedete?- disse -finalmente ho adoperato le gambe, perché‚ prima non si poteva proprio parlare di corsa!- Ma il re era avvilito, e sua figlia ancora di più all’idea di essere portata via da un qualunque soldato in congedo, e tramarono insieme il modo di sbarazzarsi di lui e dei suoi compagni. Il re le disse: -Ho trovato il sistema; non aver paura, non torneranno più-. E disse loro: -Adesso dovete fare baldoria, mangiare e bere tutti insieme-. Li condusse in una stanza che aveva il pavimento e la porta di ferro e le finestre chiuse da sbarre di ferro. Nella stanza c’era una tavola sulla quale vi era ogni ben di Dio, e il re disse: -Entrate e godetevela!-. E, quando furono entrati, fece sprangare la porta. Poi chiamò il cuoco e gli ordinò di accendere un gran fuoco sotto la stanza affinché‚ il ferro si arroventasse. Il cuoco obbedì e i sei, mentre sedevano a tavola, incominciarono a sentire un gran caldo e pensarono che fosse effetto del cibo; ma il calore aumentava sempre di più e, quando vollero uscire, trovarono porta e finestra chiusi; allora capirono che il re aveva cattive intenzioni e voleva soffocarli. -Ma non l’avrà vinta!- disse quello con il cappellino -farò venire un freddo tale, che il fuoco dovrà vergognarsi e nascondersi.- Drizzò il suo cappellino e subito venne un tale freddo che estinse ogni calore e i cibi incominciarono a gelare nei piatti. Trascorse un paio d’ore il re, credendo che il calore li avesse soffocati, fece aprire la porta e andò a vedere di persona. Ma quando la porta si aprì, erano là tutti e sei freschi e sani; e dissero che erano ben contenti di poter uscire a scaldarsi, perché‚, con il gran freddo che faceva nella stanza, i cibi si congelavano nei piatti. Allora, pieno di collera, il re scese dal cuoco rimproverandolo aspramente e chiedendogli perché‚ non avesse eseguito con maggior attenzione ciò che gli era stato ordinato. Ma il cuoco rispose: -Di calore ce n’è abbastanza, andate a vedere voi stesso-. E il re vide che sotto la stanza di ferro ardeva un gran fuoco e capì che con quei sei non l’avrebbe spuntata. Allora si mise nuovamente a pensare a come liberarsi di quegli ospiti sgraditi; fece chiamare il loro capo e disse: -Se accetti dell’oro e, in cambio, rinunci ai diritti che hai su mia figlia, ti darò quanto vuoi-. -Sì, maestà- rispose egli -se mi date quanto può portare il mio servo, rinuncio a vostra figlia.- Il re era soddisfatto, e quello proseguì: -Tornerò a prenderlo fra quindici giorni-. Poi fece radunare tutti i sarti del regno, che per quindici giorni, dovettero starsene seduti a cucire un sacco. Quando il sacco fu pronto, quello che sradicava gli alberi dovette metterselo sulle spalle e recarsi insieme al capo dal re. Il re disse: -Che razza di energumeno è costui che porta sulle spalle quel sacco di tela gigantesco!- e inorridì pensando a quanto oro si sarebbe trascinato via.

I sei che si fanno strada per il mondo Fiaba

Allora fece portare una tonnellata d’oro, che dovettero portare sedici dei suoi uomini più forti; ma il forzuto la prese con una mano, la mise nel sacco e disse: -Perché‚ non ne fate portare subito di più? Questo copre appena il fondo-. Così, poco per volta, il re dovette far portare tutte le sue ricchezze; l’uomo le cacciò nel sacco che non era pieno neanche a metà. -Portatene di più- gridò -le briciole non riempiono.- Così furono costretti a radunare, in tutto il regno, altri settemila carri colmi d’oro; e quello li mise nel sacco insieme ai buoi che vi erano attaccati. -Non sto a fare il difficile- diss’egli -prendo quel che capita, pur di riempire il sacco.- Quanto tutto fu dentro, ci sarebbe stato ancora dell’altro, ma egli disse: -Basta così: si può legare un sacco anche se non è del tutto pieno-. Poi se lo caricò sulla schiena e se ne andò con i suoi compagni. Il re, vedendo quell’uomo portare via tutte le ricchezze del paese, andò in collera e ordinò alla cavalleria di montare in sella e di rincorrere i sei uomini per riprendere il sacco. Ben presto i due reggimenti li raggiunsero e gridarono: -Siete prigionieri: mettete giù quel sacco con l’oro o vi travolgeremo!-. -Che cosa?- esclamò quello che soffiava. -Noi prigionieri? Prima dovrete ballare in aria tutti quanti.- Si chiuse una narice, mentre con l’altra soffiò contro i due reggimenti che si dispersero nell’aria, oltre i monti, uno qua e l’altro là. Un furiere implorò grazia, dicendo che aveva nove ferite, che era stato coraggioso e che, perciò, non meritava di essere punito. Allora l’uomo soffiò un po‘ meno forte, sicché‚ il soldato cadde a terra senza farsi male; poi gli disse: -Adesso ritorna dal re e digli di mandare pure dell’altra cavalleria: soffierei anche quelli per aria!-. Il re, quando udì il messaggio, disse: -Lasciateli andare, hanno il diavolo in corpo!-. Così i sei portarono a casa tutta quella ricchezza, se la divisero fra loro e vissero felici fino alla morte.

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Contesto

Interpretazioni

Linguistica

„I sei che si fanno strada per il mondo“ è una fiaba dei fratelli Grimm che racconta la storia di un ex soldato che, insoddisfatto del suo congedo con solo tre soldi, decide di formare un gruppo di compagni ognuno con un’abilità speciale per ottenere le ricchezze di un regno.
Formazione del gruppo: L’ex soldato incontra e arruola una serie di singolari personaggi: un uomo con la forza di sradicare sei alberi, un cacciatore con una mira imbattibile, un uomo capace di soffiare venti potenti, un velocista che può staccarsi una gamba per evitare di correre troppo veloce, e un uomo con il potere di ravvivare il freddo con il suo cappellino magico.

Sfida con il re: Il gruppo partecipa a una gara indetta dal re, dove il premio è la mano della sua principessa. Il velocista del gruppo compete contro la principessa in una corsa per portare dell’acqua da una fonte distante. Grazie anche all’intervento del cacciatore, che sveglia il corridore che si era addormentato, il gruppo vince la gara.

Intrighi del re: Il re, non volendo che sua figlia si sposi con uno sconosciuto e i suoi compagni, tenta di eliminare il gruppo invitandoli a una festa in una stanza di ferro che intende arroventare. Tuttavia, l’uomo con il cappellino magico salva il gruppo abbassando la temperatura.

Richiesta di un riscatto: Alla richiesta del capo del gruppo, il re offre un enorme sacco di oro se rinunciano alla principessa. Il loro compagno forzuto riesce a portare via il tesoro del re interamente.

Fuga e vittoria: Quando il re invia la cavalleria per recuperare il suo oro, l’uomo con il potere del vento disperde facilmente i soldati. Alla fine, il gruppo si ritira con le ricchezze e vive felicemente.

Questa fiaba enfatizza l’importanza della collaborazione e delle abilità uniche di ciascun individuo per superare le sfide e raggiungere il successo collettivo.

La fiaba „I sei che si fanno strada per il mondo“ dei Fratelli Grimm è una storia ricca di elementi fantastici che illustra il potere dell’unione e della diversità. In questa narrazione, un ex soldato incontra, durante il suo viaggio, diversi compagni con abilità straordinarie: un uomo forte come un gigante, un tiratore con una mira infallibile, un soffiatore che può generare venti potenti, un corridore velocissimo, e uno capace di controllare il freddo e il caldo con il suo cappello. Insieme, questi personaggi formano un gruppo eterogeneo e complementare, capace di superare sfide impossibili.

Una delle interpretazioni della fiaba riguarda la valorizzazione delle differenze: ciascun personaggio contribuisce con le proprie capacità particolari, dimostrando che l’unione delle forze individuali può generare risultati straordinari. La storia sottolinea l’idea che anche le abilità più singolari, se messe al servizio del gruppo, possono portare a un successo comune.

Un altro tema presente nella fiaba è l’ingegno e la furbizia. I protagonisti devono affrontare diverse situazioni sfavorevoli, tra cui l’inganno del re che cerca di eliminarli per proteggere le sue ricchezze. Tuttavia, grazie all’astuzia e all’uso intelligente dei loro talenti, riescono a superare tutti gli ostacoli e a conquistare persino le ricchezze del regno, dimostrando che l’intelligenza pratica spesso supera la forza bruta o le mere strategie di potere.

Infine, la fiaba può essere vista come una critica alla cupidigia e all’autorità malvagia: il re, simbolo di un potere ingiusto e avaro, si trova impotente di fronte all’unione dei sei, una fraternità che rappresenta un ideale di giustizia e equilibrio. La storia si chiude con i protagonisti che condividono le ricchezze ottenute, suggerendo un messaggio di equità e cooperazione.

Complessivamente, „I sei che si fanno strada per il mondo“ è una fiaba che celebra la diversità, la collaborazione e l’astuzia come chiavi per superare le avversità e raggiungere un successo durevole.

L’analisi linguistica di una fiaba come „I sei che si fanno strada per il mondo“ dei Fratelli Grimm può concentrarsi su vari aspetti, tra cui la struttura narrativa, i temi, i personaggi e lo stile linguistico.
Ecco un’analisi di questi elementi:

Struttura Narrativa

Introduzione: La fiaba inizia con una tradizionale formula „C’era una volta“, che colloca immediatamente la storia in un ambiente fantastico e senza tempo.

Sviluppo: L’ex soldato incontra vari personaggi con abilità straordinarie. Questi incontri avvengono in modo sequenziale, dando alla narrazione una struttura episodica.

Conflitto: Il gruppo si confronta con il re, desideroso di liberarsi di loro dopo che hanno vinto la gara con la principessa.

Risultato: Grazie alle abilità collettive del gruppo, riescono a sopravvivere ai tranelli del re e alla fine ottengono una grande ricchezza.

Conclusione: La fiaba termina con il tradizionale finale felice, dove i protagonisti vivono „felici fino alla morte“.

Temi

Cooperazione: La storia sottolinea l’importanza dell’unione e della collaborazione. Ognuno dei sei personaggi contribuisce con le proprie abilità uniche.

Astuzia e Forza: Evidenzia l’importanza di queste qualità per superare le ingiustizie e raggiungere il successo.

Giustizia e Vendetta: La trama illustra una forma di giustizia poetica, in cui i personaggi utilizzano le loro abilità per ottenere quello che ritengono giustamente loro.

Personaggi

Protagonista: Il soldato esodato rappresenta l’archetipo dell’eroe che si ribella all’ingiustizia.

Compagni: Ognuno dei cinque uomini ha una capacità sovrumana, il che conferisce un elemento magico alla storia. Simboleggiano la diversità di talenti e l’importanza del lavoro di squadra.

Antagonista: Il re incarna l’autorità corrotta, che usa il potere per ostacolare e sconfiggere gli altri.

Stile Linguistico

Semplicità e Chiarezza: La prosa è semplice, finalizzata a trasmettere la storia in modo chiaro, adatta a un pubblico giovane.

Ripetizione: L’uso della ripetizione, come nella frase „Oh, vieni con me“, enfatizza e struttura la narrazione.

Dialoghi: I dialoghi sono diretti e funzionali, contribuendo a definire rapidamente i personaggi e a far avanzare la trama.

Elementi Magici: L’inserimento di elementi irreali o magici, come l’uomo che soffia via i reggimenti, è tipico del genere fiabesco.

Conclusione

La fiaba dei Fratelli Grimm è un racconto classico che integra fantasia, morale e divertimento attraverso una narrazione semplice e avvincente. È una celebrazione delle qualità umane e soprannaturali necessarie per affrontare e vincere le difficoltà del mondo.


Informazioni per analisi scientifiche

Indicatore
Valore
NumeroKHM 71
Aarne-Thompson-Uther IndiceATU Typ 513A
TraduzioniDE, EN, DA, ES, FR, PT, IT, JA, NL, PL, RU, TR, VI, ZH
Indice di leggibilità di Björnsson38.6
Flesch-Reading-Ease Indice27.4
Flesch–Kincaid Grade-Level12
Gunning Fog Indice16.7
Coleman–Liau Indice10.9
SMOG Indice12
Indice di leggibilità automatizzato9.2
Numero di caratteri9.637
Numero di lettere7.551
Numero di frasi90
Conteggio parole1.664
Parole medie per frase18,49
Parole con più di 6 lettere335
Percentuale di parole lunghe20.1%
Sillabe totali3.160
Sillabe medie per parola1,90
Parole con tre sillabe392
Parole di percentuale con tre sillabe23.6%
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